sabato 3 maggio 2008

Stirato...

Nel pomeriggio sono tornato a giocare a calcetto con gli amici di sempre. Convocazione ricevuta ieri dal 'fratellino' Andrea. "Sei dei nostri domani?". "Come no. - rispondo entusiasta - quanti saremo?". "Sei vs sei". "Bene così: preferisco il campo ridotto. In questa fase, non credo riuscirei a reggere un sette e sette".
E infatti oggi...abbiamo giocato a calciotto. Ebbene si, otto e otto! Pazienza - penso tra me (e il cognome di Andrea non c'entra!) - proverò a gestirmi, almeno nelle prime fasi. E l'inizio non va affatto male. Il tempo di trovare i giusti spazi con i compagni ed io centro il gol dell'1-0. Destro a giro da fuori area, palo interno e portiere beffato. A seguire, comincio a correre un po' a vuoto, ma fa parte ancora della fase di ambientamento con i compagni.
A un certo punto arriva anche il bis, sugli sviluppi di un calcio d'angolo. Ma siamo sotto: 7-5. Improvvisamente e a gran sorpresa anche (forse soprattutto) per il sottoscritto, comincia il mio show. Quattro gol di fila, uno addirittura di testa (in tutto fanno sei). E punteggio ribaltato: 7-9. Dentro di me, una stranissima sensazione. Sta girando tutto al meglio, non sono neanche affaticato. Eppure fa caldo e il campo, con il tappeto nuovo, è estremamente pesante. Ma ogni pallone che tocco (ad eccezione di alcuni miracoli del portiere) sembra avere un'unica destinazione. In fondo al sacco.
Proprio in occasione dell'ultimo gol, però, ricevo palla largo sulla sinistra, raggiungo il fondo, fletto la gamba per il tiro, quando sento come una scossa al flessore della coscia. Tiro lo stesso. Gol. Ma finisco per le terre.
Stirato.

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