venerdì 27 febbraio 2009

Ingiustamente non premiato...

Una delle canzoni più belle presentata all'ultimo Festival di Sanremo: "Più sole" di Stefano Di Battista e Niki Nicolai. Stile inconfondibile, elegante, gradevole; testo di Jovanotti, anche questo piuttosto identificativo del padrone del pugno dal quale è nata. Eppure, guarda caso, non è stata affatto premiata da critica e pubblico. Finita, credo alla prima tornata, fuori dalla gara festivaliera. Ennesima dimostrazione dell'incompetenza e del potere distorto che la nuova stagione televisiva ha deciso di affidare al pubblico del televoto. Televoto che ha preferito premiare la banalità di un testo e gli scopiazzamenti musicali del buon figlioccio di Maria De Filippi. Nulla contro il personaggio in sè (Marco Carta), dotato sicuramente di buon talento canoro e pure indubbiamente un bravo ragazzo, piuttosto contro un sistema che sempre più marcatamente e volutamente gioca sul carattere 'nazional-popolare' di una certa fetta di pubblico.

Desiderio...

Voglio respirarti
Tuffare il viso in quella nuvola di capelli
Sfiorare piano la morbida pelle
Avvertirne il calore
la forma
Soffiar via il malumore
Respirar piano
assaporare
non fermarmi, amare.
[M. Cafaro]

martedì 24 febbraio 2009

Sempre Neve...anche col sole!

"Cos'è la poesia?" domandò il monaco.
"E' un mistero ineffabile" rispose Yuko.
Un mattino, il rumore della brocca d'acqua che si spacca fa germogliare nella testa una goccia di poesia, risveglia l'animo e gli conferisce la sua bellezza. E' il momento di dire l'indicibile. E' il momento di viaggiare senza muoversi. E' il momento di diventare poeti.
Non abbellire niente. Non parlare. Guardare e scrivere. Con poche parole. Diciassette sillabe. Un Haiku.
Un mattino, ci si sveglia. E' il momento di ritirarsi dal mondo, per sbalordirsene.
Un mattino, si prende il tempo per guardarsi vivere.
[Sempre da "Neve" di Maxence Fermine]

domenica 22 febbraio 2009

Ciao Candido...

Stamattina se n'è andato Candido Cannavò, storico direttore della Gazzetta dello Sport. A 78 anni, un malore lo ha colto proprio nella sede del quotidiano che ha diretto dal 1983 al 2002. I soccorsi tempestivi non gli hanno impedito di subire gravi danni cerebrali. E così dopo due giorni di ricovero, ha tirato l'ultimo respiro.
Appresa la notizia, ho ripensato ad uno dei tanti messaggi che, in questi giorni, sono stati recapitati dai lettori alla Gazzetta dello Sport. Uno diceva: "Con la tua gazzetta ho imparato a scrivere. Grazie". Le stesse parole che, in più di un'occasione, m'è capitato di pronunciare, pensando alla mia naturale propensione e aspirazione giornalistica, sin da tenera età. Ed è strano, in tal senso, pensare proprio a certe 'coincidenze' numeriche. Il 1983, anno in cui Cannavò assunse la direzione della Gazzetta, io nascevo. Nel 2002, poi, il passaggio di consegne nei confronti di Calabrese..e appena pochi mesi dopo, i miei primi passi nel mondo del giornalismo, ambiente nel quale mi pregio di continuare a lavorare. Si tratta solo di coincidenze, ci mancherebbe, ma è un modo per ribadire la mia gratitudine nei confronti del grande direttore della rosea. Ciao Candido e grazie!

sabato 21 febbraio 2009

Freak show!

Ormai è sempre più freak show. Lo spettacolo dei mostri, dei deformi, dei (forzatamente) diversi. Naturalmente sto parlando del Grande Fratello e delle ultime vicissitudini che lo hanno riguardato proprio oggi. L'ennesimo concorrente, infatti, ha dato fuori di matto. Ha completamente sbroccato, farneticando a seguito di un'inezia (il 'rischio' di una pallonata) e, dulcis in fundo, non ha trovato di meglio da fare che spogliarsi. Immediato il provvedimento della produzione che ha 'sospeso' il concorrente per turpiloquio e comportamento altamente contro il regolamento, rinchiudendolo in una stanza d'albergo, così da non consentirgli di avere contatti con l'esterno. E il dubbio, a questo punto, non può che sorgere spontaneo. Paolo Mari (questo il suo nome) era entrato solo lunedì scorso in casa, tentando, sin da subito, l'abbordaggio a qualsiasi cosa avesse due gambe. Provocazioni e avances all'ordine del giorno per una settimana. Poi, non contento, proprio oggi, guarda caso alla vigilia della grande serata del lunedì, ha prodotto l'ennesimo episodio utile a creare attesa e a favorire la pubblicità del prime time. Che abbia recitato a copione? A pensar male si fa peccato, ma qualche volta ci s'azzecca. A questo punto, non resta che scorrere la galleria di questo fantastico Freak Show che qualcuno s'ostina a chiamare Grande Fratello. Fratello di chi poi???
Primo posto ad honorem per "La schizofrenica"

A seguire il "fuori di brocca"


Come dimenticare "La siliconata"

Per non parlare della new entry "Barbie"

E l'elenco sarebbe ancora lunghissimo. Dal "napo-californiano" che non conosce una parola d'inglese; alla "hostess-non più hostess" che dall'Alitalia ora passerà ai campi di cotone brasiliani (con il reality "La fattoria"); al rom che al Gf ha ritrovato, come per magia, i genitori; all' "uomo-zerbino-finto playboy"; al "maggiordomo-bisex" infiltrato in Casa Savoia e chi più ne ha... Insomma, in questo circo Barnum di varia ed eventuale umanità, qualcuno mi spieghi che ci sta a fare il non vedente?

Espertone mancato...

Ad aver avuto due secondi per scrivere il blog, questa mattina mi sarei ampiamente potuto atteggiare da 'espertone'. Sapevo, infatti, che Sanremo Giovani se lo sarebbe aggiudicato l' "aliena", al secolo Arisa, che oggi scopro chiamarsi Rosalba Pippa (...e che non si faccia facili ironie, ora!), con la canzone "Sincerità". Orecchiabile, con un discreto ritmo, canzone che ti entra in testa dopo due secondi. Già da mercoledì le radio avevano cominciato a passarla a manetta e le interviste di Arisa si son sprecate. Al punto che abbiamo scoperto tutti i precedenti lavori di Arisa, tra cui (come un'esimia collega salita da poco alla ribalta) anche la cassiera. Questo un profilo tratto da corriere.it
Timida, spaesata, forse anche ignorata rispetto a molti colleghi. Ma alla dolce, buffa e originale Arisa - una faccia da cartoon un po' vintage - è bastata un'esibizione per cogliere nel segno. Serata dopo serata, ha convinto tutti. E così, quando Paolo Bonolis ha annunciato la sua vittoria nella categoria Proposte, il teatro Ariston ha risposto con un'ovazione. E poi, tutti in piedi (anche in sala stampa) a battere le mani al ritmo irresistibile di "Sincerità

giovedì 19 febbraio 2009

Omaggio...tanto è gratis :D

Omaggio a "Neve", romanzo di Maxence Fermine, andato oggi in onda durante la trasmissione mattutina di RadioBari. La voce narrante è di Giuliano Giuliani. Da un'idea del Cafaro, che si occupa anche della chiosa finale, anche se nel montaggio, rudimentalmente realizzato sempre dal sottoscritto, le note di "Melodia Africana I" finiscono per soverchiare la mia voce. Buon ascolto!

mercoledì 18 febbraio 2009

Musica maestro...

Ho intravisto il Festival. Solo intravisto, ma non per snobismo. In questi giorni (anche domani) la sveglia sta suonando molto presto (alle 6) e, ad un certo orario, è il sonno a prendere il sopravvento. Sono riuscito, però, a seguire la performance di Benigni e, a dirla tutta, anche se non l'avessi fatto, quest'oggi sarebbe stato impossibile non subirne gli echi. Ne è praticamente piena la rete, per non parlare di giornali e tv. Ma non è di questo che voglio parlarvi. Piuttosto è stata la conduzione ad attirare la mia attenzione. Ci riflettevo anche oggi in diretta, durante la trasmissione del mio amico Giuliano: a dirla tutta Bonolis m'è sembrato un po' troppo ingessato e non del tutto a suo agio. Sarà stato l'esordio, sarà stata l'aurea istituzionale del Festival, ma non ce lo vedo proprio a recitare a copione. Certe gag sono evidentemente studiate a tavolino e si nota lontano un miglio che si sta seguendo un copione autoriale. Molto meglio quando il "Paolone-mister milione nostro" vien lasciato libero di improvvisare. Va detto anche che, in quel caso, più alto sarebbe il rischio di far pipì fuori dal vaso...ma non ne varrebbe la pena?

martedì 17 febbraio 2009

Connubio...

Riditela della notte, del giorno, della luna,
riditela delle strade contorte dell'isola,
riditela di questo rozzo ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,quando tornano i miei passi,
negami il pane, l'aria, la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai, perchè io ne morrei.
[P.Neruda]
Credo non ci fosse connubio migliore: la musica di Ludovico Einaudi ("Le Onde"), le parole di Pablo Neruda ("Il tuo sorriso"). Gentilmente offerto dal Cafaro. Buon proseguimento :D

lunedì 16 febbraio 2009

Occorre una sterzata per questo mondo...

Più passa il tempo e più diventa complicato stare a guardare i tg. Devastanti le notizie di violenze sulle donne. Le aggressioni sempre più ricorrenti e vigliacche. Le immagini e le storie di povere ragazzine private della loro innocenza. E anche le domeniche di sport che dovrebbero rappresentare uno svago, una parentesi di divertimento e stop, si stanno trasformando in ulteriori bollettini di guerra. E' mai possibile assistere a quelle scene di guerriglia urbana dopo un Genoa - Fiorentina, che oggettivamente, per emozioni e gol ha rappresentato una partita di potenziale ricongiunzione con il calcio nella sua essenza? Assurdo pensare a oltre un centinaio di tifosi radunati, in attesa del pullman degli avversari. Assurdo pensare a una moltitudine di uomini di mezza età, in tribuna vip al Ferraris di Genova, avventarsi contro la moglie di un giocatore della Fiorentina (la signora Bonazzoli), ospite di 'Quelli che il calcio', 'rea' di portare al collo la sciarpa della squadra di suo marito.
Quali le colpe della Fiorentina (ma sarebbe potuta essere qualsiasi altra squadra, anche il Genoa stesso a parti invertite) e dei suoi tifosi? Aver pareggiato allo scadere? E ammesso e non concesso che vi fossero stati degli errori arbitrali a favorire una delle due formazioni, restare all'esterno dello stadio a prendere a calci il pullman viola, avrebbe forse cambiato il verdetto del campo? La verità è che in giro è sempre più palpabile un senso di violenza repressa. Una situazione che porta a rovinare anche quanto di più bello al mondo. Lo sport, il senso di fratellanza che produce, l'adrenalina positiva. Occorre una sterzata.

venerdì 13 febbraio 2009

Sudore, polvere e navigatore satellitare...

Da "Mi piaci da morire" di Federica Bosco

"[...] devi sapere che il principe azzurro non arriva su un bel cavallo bianco sguainando la spada, ma arriva a piedi, è pieno di polvere, puzza di sudore e si è anche perso un paio di volte prima di arrivare, ma prima o poi arriva. [...]".

giovedì 12 febbraio 2009

Prima di nanna...

...per provare a non avvertire troppo la distanza, soprattutto prima di nanna! :D

Viaggi e miraggi...

...e adesso, ci scapperà più tempo per queste pagine. Ma qualcuno ne avvertiva la mancanza???

sabato 7 febbraio 2009

Zzzzz.....

C'è un tale silenzio stamattina in redazione che...quasi quasi m'addormento. Alla quarta sveglia di fila all'alba, sarebbe anche il minimo, a dirla tutta. Oggi non avrei dovuto neanche lavorare: ci mancava solo la febbre della collega. Odio che mi si scombinino i piani. Odio dover rimescolare tutto nel calderone, quando in realtà era già tutto ben apparecchiato. Intanto, "il tassametro corre": come direbbero i bravi telecronisti. Il tempo passa, anche troppo in fretta, in taluni casi. E talvolta ho come l'impressione di avere un orologio stile-contatore del Petruzzelli sulla testa. Ma non ci voglio pensare. Niente conteggi alla rovescia. Voglio vivermi l'oggi, l'adesso, il minuto, senza pensare a dopo. Il dopo ci sarà tempo per affrontarlo. Ora però scusat...zzzzz

venerdì 6 febbraio 2009

Partire...

l'amore soltanto l'amore può farti guarire,
lasciando ogni cosa al suo posto e partire...
l'amore è là dove sei pronto a morire
lasciando ogni cosa al suo posto
e partire...

Di passaggio...

Ci sono sempre ma molto più (e meglio) occupato del solito. Bene così. A presto! Mirko

martedì 3 febbraio 2009

Sorpresa!

"La mia emozione più forte" si chiama così. E' il mio primo libro. Pubblicato proprio in concomitanza con il mio 26esimo compleanno. Un grande regalo, un piccolo/grande sogno che si realizza. Per chi volesse, si può prendere, per il momento, solo da qui: