venerdì 29 febbraio 2008

Proposta di lettura...prosegue!

Ci siamo. Prosegue da 'Proposta di lettura' del 24 febbraio scorso. Giorni in cui faccio fatica a stare dietro a tutto. Ma ve l'avevo promesso. Ed ecco qua un piccolo, nuovo episodio!

“Ma in che lingua devo dirti che sei importante per me e non riesco più ad andare avanti così?”. Non feci a tempo a finire. Per quanto avessi rischiato l’apnea e un crampo alla mandibola, riuscisti ugualmente ad anticiparmi. Senza fiato e senza parole, con le tue braccia attorno al collo e la mia faccia immersa nei tuoi capelli. E fu lì che ti baciai. Per la prima volta. Piano. A voler assaporare ogni istante, sensazione, sospiro. Senza fretta, con dolcezza. Avessi potuto, avrei fermato il tempo. Lì, in quel parcheggio, appoggiati a quella sella di motorino che a fatica stava su. E io pure. Tremavo. E anche questo non ti sfuggì. Calmo, a mio agio e fintamente lucido fino a un attimo prima. Poi, è bastato un tuo gesto. Ti eri lanciata, lasciata andare. Finalmente. C’ero riuscito. Eri mia. Tra le mie braccia. Stretta per non lasciarti andare.
E invece devo. Devo, devo, devo. Al diavolo le costrizioni. Al diavolo questa sorte che mi sta strappando il cuore dal petto. Senza anestesia. Almeno sono riuscito a calmarti. Hai smesso di singhiozzare, il respiro è meno affannoso, il battito ha ripreso la sua corsa. Che mi abbia letto anche stavolta nel pensiero? Hai rivisto anche tu il nostro primo incontro? Non sai quanto darei per riviverlo con i tuoi occhi. Sentire quello che senti. Osservarti, capirti, amarti anche dall’interno. Ma amarti di più si può? Forse no. Adesso dico di no.
[Continua. Forse!]

lunedì 25 febbraio 2008

Ancora pezzi...

"Sarò presuntuoso, arrogante, pretenzioso...mi si dica quel che si vuole. Ma devo essere portato in un palmo di mano da chi dice di star bene con me, così come, del resto, faccio io. E sfido a dire il contrario".




Ps. il seguito del racconto, ammesso che qualcuno l'abbia letto e attenda gli sviluppi, arriva presto. Il "blocco" è passato! Forse...

domenica 24 febbraio 2008

Proposta di lettura....

Dovuta premessa: il seguente è un racconto, autobiografico ma non al 100%. Non chiedetemi se la storia è realmente accaduta: non vi risponderò. Di sicuro, c'è buona parte di me. Le mie sensazioni, il mio groviglio interiore e tutto il bagaglio finora 'raccolto' e ben stratificato. Proverò a pubblicarlo "a puntate", anche perchè non è ancora finito. Avevo pensato di farvelo leggere, magari, a cose fatte. Ma, dopo aver beneficiato di una discreta ispirazione per un paio di giorni, sono in una fase di "blocco". Staremo a vedere come procede...Buona lettura (mi auguro!).

Cielo plumbeo. E io pure. Non un minuto di sonno. Sveglio. Tutta la notte. A consumare le lenzuola, a litigare con i cuscini, a parlare da solo. A pensare a cosa, a pensare a chi. È ora di alzarsi. Finalmente. Devo, ma adesso non riesco a stare in piedi. Testa pesante, stomaco in gola, ho la nausea. Sarò incinta? Chissà. Magari partorisco un’idea. Una buona idea. Una decisione. È già ora d’uscire. Il dovere mi chiama. Dovere, dovere, sempre e solo dovere. Sta per piovere. E io pure. Che giornata. Siamo solo all’inizio. Ho pregato non arrivasse mai. E invece, ci siamo. Parti. Vai via. Mi lasci così, senza se e senza ma. Anche tu devi. Sono ancora qui i tuoi occhi, mentre me lo dici. Un filo di voce, una lacrima a segnare le gote. Lo sforzo di arrivare fino in fondo, senza scoppiare. Deglutisci, prendi fiato, volgi lo sguardo. No, proprio non ci riesci. Pugni stretti, espressione contrita, insofferente e sofferente. Al diavolo ogni spiegazione. “Stringimi ancora una volta – hai detto, mentre il tuo viso affondava nel mio petto – fingi che non t’abbia detto niente. Non sprechiamo questi ultimi momenti. Devo partire il mese prossimo, non chiedermi altro. Non posso restare. Non riuscirei a perdonarmi se lo facessi”. Ed io che dentro morivo e piuttosto avrei urlato, strepitato, preso a calci il mondo, rotto tutto, bestemmiato; ero lì a consolarti. A tenerti tra le mie braccia, ad accarezzarti, coccolarti, a raccontarti che sarebbe andato tutto bene. Ma a me chi lo racconta? Potessi almeno scoppiare in lacrime anch’io. Ma, stavolta no, non posso e non devo commuovermi. Lacrime tornate al vostro posto. Voce ritorna calda e rassicurante, abbandona il tremore. E pensare che, tra i due, la forte sei sempre stata tu. Il mio coraggio, la mia tranquillità, la lucidità nei momenti peggiori. L’unica, o tra le poche, in grado di calmarmi, di far tornare il sereno con un sorriso. Di riportare tutto alla giusta dimensione con una parola o anche solo uno sguardo. E ora sei qui, tra le mie braccia, come mai t’avevo vista prima. Piccola, indifesa, vulnerabile e innamorata. Si, proprio tu: la stessa che ci ha messo un anno a dirmi “Ti amo”, ma un minuto a smontare tutte le mie sicurezze e un attimo a farmi capitolare. Ti amo, si. Tra mille resistenze e forzature, ressi una settimana prima di lasciarmelo scappare. Tu no. Non ti saresti mai perdonata un gesto avventato, impulsivo. Un’azione che anche la testa non avesse condiviso. È sempre stato così. Io espansivo e debordante; tu sempre misurata, puntigliosa e razionale a livelli maniacali. Eppure, a vederci, non si sarebbe mai detto. Sei ancora tra le mie braccia, continui a singhiozzare, non hai ancora staccato la faccia dalla mia spalla e mi stringi forte, sempre più forte. Siamo una cosa sola. Riesco a sentire il tuo cuore, il tuo respiro, le lacrime che ti rigano il viso. “Non dire niente, non dire niente. Tienimi così e basta”: mi ripeti. E non potrei fare altrimenti. Sono senza fiato e senza forze. Disarmato e disorientato. Proprio nell’istante in cui ti sento come mai prima, so già che dovrò perderti. Lasciarti andare, rinunciare a buona parte di me. A buona parte di noi. E nei miei occhi, ancora nitida l’immagine della prima volta in cui siamo stati così. Il primo bacio, i primi momenti insieme. Eravamo in vacanza. Non riuscivo a staccarti gli occhi di dosso e ogni scusa era buona per parlarti, starti vicino, sentire il tuo profumo. Tu lo sapevi. Sono sempre stato piuttosto sfacciato e ci ho messo un attimo a dirti che mi piacevi. Forse meno. Poi, quella sera di chissà quanto tempo fa, eravamo nel parcheggio di una discoteca. Gli altri erano già dentro. Non t’avessi fermata in quell’istante non me lo sarei mai perdonato. “Hai deciso di continuare ad ignorarmi per tutta la serata?”: ci sarebbero state altre mille maniere per attaccare discorso, ma ho sempre avuto poca dimestichezza con i convenevoli. E di tempo se n’era già perso abbastanza. “Ma forse è il contrario – ribattesti subito, come se t’aspettassi la mia iniziativa e sapessi già cosa avrei detto – Da oggi non sei più lo stesso e non mi rivolgi la parola”. Te n’eri accorta, nonostante ci fosse molta altra gente con noi. E, forse, ti erano mancate anche le mie attenzioni. Non potevo certo lasciarti andare. Rientrare nel locale, come se nulla fosse.

[Continua. Forse!]

Buon risveglio...


...'giorno a tutti! Mirko

giovedì 21 febbraio 2008

Pezzi...

Le mie teorie sull'amore
fatte a pezzi da un profumo buono

Un po' di melassa...

In un momento di strana apatia sentimentale, dopo gli sconvolgimenti e le implosioni degli ultimi mesi, volevo salutare compagni di viaggio e passeggeri distratti di questo spazio con un po' di...melassa. Buon proseguimento di giornata! Mirko

Riditela della notte,
del giorno, della luna,
riditela delle strade
contorte dell'isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l'aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.
[Neruda...e chi se no?]

mercoledì 20 febbraio 2008

Burocrazia...ma dai!

L'Italia è la patria della burocrazia. Lo so: non scopro niente di nuovo. Ma oggi, ahimè, l'ho testato sulla mia pelle. Ora vi racconto. Ero in Biblioteca Nazionale (giuro!), intento a farmi prestare dei libri per la tesi (ebbene si, anche io...finalmente!). Ma - mi avvertono - occorre fare la tessera. Nessun problema: due foto, un documento di identità, una scheda da compilare e il gioco è fatto. Semplice, no? A parole, ahimè. Ma non voglio anticiparvi nulla. I fatti.
Mi avvicino al bancone dell'ufficio prestiti, parlo con l'omino dietro la scrivania che mi ripete le indicazioni già note. Così, non mi faccio trovare impreparato. Ma c'è un piccolo problema sormontabilissimo (almeno secondo me!): non ho con me la carta d'identità, nè la patente. Ho il tesserino da giornalista, però, che reca ben impressa la scritta "valido come documento d'identità ai sensi del D. Lgs. ecc. ecc.". Il tipo, però, non è dello stesso avviso. E primo ostacolo: "Qui (riferendosi ad uno pseudo breviario che ha a portata di mano, ndr) - mi fa - c'è scritto solo carta d'identità o patente. Non è indicato altro". "Ha ragione, ma questo - indico il tesserino, senza perdermi d'animo - è come se lo fosse. Ci sono tutti i miei dati, la mia foto, un codice identificativo e perfino la norma di legge abilitante".
Non l'ho convinto. Ma si sforza di chiudere un occhio e aggiunge: "Le foto ce li hai?". Gliele porgo ordinatamente. E immediatamente ecco il secondo problema: "Sono troppo piccole", mi dice. "Evidentemente il fotografo si sarà sbagliato": ribatto subito. Ma so di essere in torto. In realtà, me le sono stampate da solo e ho fatto male i calcoli. A questo punto, lo vedo proprio in enorme difficoltà. Chiudere entrambi gli occhi? Giammai. Chissà di quali irregolarità si sarebbe coperto. E infatti mi fa: "Non vorrei essere ripreso dai miei superiori". E dopo un'altra esitazione aggiunge: "Aspetta che vado a chiamare un responsabile". A quel punto, affetto da improvvise gonadi fumanti, decido di bloccare tutto sul nascere, senza metter ulteriore mano alla burocrazia nostrana. "Si fermi - gli faccio - torno domani con tutto in regola, così potrà tenere gli occhi bene aperti...".

martedì 19 febbraio 2008

Chissà....



Chissà perchè mi son sempre piaciute le ragazze di taglia ridotta??? Un'idea forse ce l'ho. Voi no?

lunedì 18 febbraio 2008

Pezzi random...

A te che non ti piaci mai
E sei una meraviglia
Le forze della natura si concentrano in te
Che sei una roccia sei una pianta sei un uragano
Sei l'orizzonte che mi accoglie quando mi allontano

[Dovunque sia...t'aspetto]

[...] Magari il passato potrà farsi un attimino da parte e lasciar posto ad un presente così affascinante!!! [...]





domenica 17 febbraio 2008

Biglietto da cioccolatini formato video...



E ci devi pure pensare? Sei un pirla!

Riferimenti da brividi!

"Dimenticami, cancellami, tienimi fuori da te,
convinciti, rassegnati: questa storia non c'è!"
[Malinconia d'ottobre - Lucio Dalla]

E' incredibile quali e quanti riferimenti (anche temporali) si possano trovare in una canzone. Certe scoperte sono da brividi lungo la schiena. E il freddo di questi giorni, stavolta non c'entra. Non del tutto!


sabato 16 febbraio 2008

Mattinata amarcord...

Mattinata amarcord. Le sigle di due cartoni animati per i quali, da bambino, stravedevo a dir poco. E vediamo se riesco a far commuovere qualcuno stamattina!



Anche questa non poteva mancare...

venerdì 15 febbraio 2008

Un giorno o l'altro...

Un giorno o l'altro sarebbe accaduto. Un giorno o l'altro certi legami col passato si sarebbero spezzati. Più o meno definitivamente? Chi può dirlo. Di fatto, al momento, sono stati recisi con forza. La forza di scelte sbagliate, di comodo, anche un po' immature e vigliacche. Ma non si fraintenda le mie parole: non c'è rancore, nè livore. Adesso. Delusione si. La delusione dei momenti in cui i conti non tornano. Di quando il mondo appare, tutt'un tratto, sotto una luce diversa. Ma prenderne coscienza è l'inizio della risalita. Una lucida analisi, una chiara consapevolezza, peraltro assolutamente spontanee (non indotte o forzate, dunque), sono segnali evidenti che qualcosa sta cambiando. E in maniera piuttosto rapida. Adesso. Situazioni, immagini, parole, espressioni, occhiate non fanno più lo stesso effetto. Qualcosa è cambiato. E continua a farlo. A prescindere dall'esterno, dalle nuove dimensioni e situazioni. Conoscenze, tasselli finalmente al loro posto, gradevoli emozioni e sensazioni. Un giorno o l'altro sarebbe accaduto. C'era solo da attendere, pazientare e...limitare i danni.

mercoledì 13 febbraio 2008

Ve la dedico!

Una selezione musicale. Mancava da tempo. Questa, poi, è una primizia! Vediamo se qualcuno la conosce già...


martedì 12 febbraio 2008

Il cielo è azzurro sopra Bari!


Godo si! E non c'è termine più indicato, per esprimere le sensazioni del momento. Ieri ho sostenuto l'ultimo esame di questa benedetta laurea di economia. Diritto Commerciale. Ben cinque mesi (forse qualcosa meno) trascorsi a scartavetrarmi le gonadi. A colpi di azioni, obbligazioni, impresa, società, statuto, assemblea...e che palle (è proprio il caso di dirlo)! Poi, la bocciatura del 22 gennaio scorso, per mano di un prof indegno (m'avesse lasciato parlare almeno!). Quindi, la ripreparazione degli ultimi 20 giorni, sempre contornati dagli impegni di radio e basket. Infine, la rivincita di ieri. Carico una pila, preparato il giusto, ero pronto ad affrontare una commissione (e una materia), a dir poco, insidiosa. Un attimo e mi ritrovo seduto, davanti ad una coppia di prof non anziani. Lui è piuttosto preciso, ma accomodante e predisposto a ragionare; lei un po' infame e sempre pronta ad infilare stilettate non da poco, alla minima esitazione. Io, però, sto troppo bene. E dopo una paio di domande esaudite alla grande, comincio a farmi assalire dall'insofferenza. Quattro, cinque quesiti e i due (soprattutto lei) avevano ancora voglia di star lì nella parte dei 'carnefici'. Mancava solo che cominciassi a sbuffargli in faccia. Poi, la prof mi fa l'ultima domanda. Centro. Nessun problema anche con questa: rispondo tutto d'un fiato e senza permetterle d'intervenire. Così non ha più scelta:
"Si allontani un attimo - mi fa - che decidiamo il voto".
Ce l'ho fatta - penso - chi se ne fotte del voto. Si potesse accetterei anche 16.
Qualche secondo di attesa e poi: "Venga, abbiamo fatto", mi richiamano.
"Ventisette - parla sempre lei, mentre compila il libretto - ma peccato per qualche inciampo, erano anni che non sentivamo un'esposizione così esemplare della fusione d'azienda".
La guardo, probabilmente mi brillano gli occhi (sto cominciando a realizzare di aver superato l'ultimo esame di un lungo, lunghissimo, infinito percorso!), poi trovo anche la lucidità di risponderle in maniera ironica: "Mia cara prof, posso provare a capire il suo rammarico, ma, in questo momento, le parole '27', 'ultimo esame' e 'peccato' non riesco proprio a metterle in riga nella stessa frase!".


E GODO GODO GODO!!!

domenica 10 febbraio 2008

Altri pezzi...

[...] Un buongiorno come si deve. Un pensiero per iniziare nel modo giusto la giornata. Perchè, in fondo, nonostante faccia finta di dimenticartene (ogni volta!!!), credo intimamente stia lì ad aspettarlo pure tu! Il nostro consueto gioco delle parti, no??? [...]

sabato 9 febbraio 2008

Pezzi...

[...] "Avrei voglia di vederti adesso": m'hai detto. Ti sei aperta, sbilanciata, hai dato voce ad un'emozione, un desiderio...E mi piacerebbe fosse sempre così. [...]

venerdì 8 febbraio 2008

Qui la palla...

"La differenza tra un vincente ed un perdente è che il vincente vuole sempre la palla quando la partita è sul filo".
[Dal film "Le Riserve" con Reeves e Hackman]
La vita è una partita; la palla: le decisioni da prendere. Una metafora spicciola, forse. Ma personalmente molto significativa. Lo sport ha contribuito a farmi diventare l'uomo che sono. Ed è per questo che mi auguro di mostrare sempre la stessa determinazione e faccia tosta nell'affrontare le situazioni più complicate. Guardare negli occhi il 'mostro', reclamare a gran voce 'la palla' e non lasciare che la 'partita' faccia il suo corso. Ma imporre alla 'partita' il ritmo e la direzione che si ritiene opportune. Non si scappa quando il risultato è in bilico! Non c'è paura che tenga...

giovedì 7 febbraio 2008

Ammiratrice segreta...

...chissà che, col tempo, non si riesca a guardare entrambi nella stessa direzione. Senza fermare un'emozione, nè soggiogarla ad un passato ingombrante (ma sicuramente gestibile) o alla razionalità...

mercoledì 6 febbraio 2008

Viva...

Viva le ammiratrici 'segrete'
e le sorprese che lasciano...
senza fiato,
senza parole,
senza difese.
Viva gli incontri casuali,
le nuove conoscenze che stravolgono...
uno stato d'animo,
una giornata,
un periodo.
Viva la prontezza di spirito.
La voglia di rialzarsi...
da una delusione,
una caduta,
una scelta sbagliata.
Viva la voglia di guardare avanti.
Di guardare negli occhi senza...
scappare,
nascondersi,
far finta di nulla.
Viva.


martedì 5 febbraio 2008

Pillola del Cafaro...

"Ti accorgi di amare davvero una persona, quando cominci ad apprezzare i suoi difetti, quasi più dei suoi pregi".
[Accontentatevi della pillola mattutina del Cafaro...fermo qui le mie riflessioni 'random'. Fidatevi: molto meglio così! Preferisco che, in questo momento, continui a trasparire il sempiterno lato romantico. O presunto tale. Beccatevi anche il singolo del risveglio!]



Slow down,

lie down

Remember it's just you and me

Don't sell out, bow out

Remember how this used to be

lunedì 4 febbraio 2008

Dedica pre-nanna...

Eppure sentire
Nei sogni in fondo a un pianto
Nei giorni di silenzio
C'è...
Un senso di te


Ps addolciamo un po' questo retrogusto amaro...

Recidi pure...

Oggi s'è rivelata una giornata introspettiva, densa di riflessioni e per certi versi moscia. Anche piuttosto snervante. Al momento, non desidero scendere troppo nei particolari. Sta di fatto che c'è chi sta facendo di tutto per rendere immotivato e (assolutamente) immeritato il residuo affetto nei suoi confronti. Molto residuo, a questo punto. E' incredibile come anche i più bei ricordi vengano offuscati, allontanati, confusi da una quotidianità inaspettatamente deludente. Montale, dedicando questi versi a sua moglie, scriveva ne 'Le occasioni' (mai titolo fu più indicato!): "Non recidere, forbice, quel volto,/ solo nella memoria che si sfolla,/ non far del suo grande viso in ascolto/ la mia nebbia di sempre". Mi scuserà il buon Eugenio, ma...per stasera, recidi pure forbice! D'ora in avanti, non ci si volta più. Per chi non lo merita, no!

Sottoscrivo...


Terminati i bagordi pro-compleanno, "qualcosa rimane, tra le pagine chiare...". Un messaggio non da poco e che...mi sento (e ci mancherebbe altro) di sottoscrivere!!! Mirko

domenica 3 febbraio 2008

Un risveglio stile-Cafaro...

Che il risveglio di oggi sia, per tutti, come piace a me: dolce, senza stress, con tempi e ritmi graditi. Magari sulle note di una bella canzone. Io faccio la mia proposta musicale: si va di note 'coccola-orecchie', come preferisco!


Ci sentiamo dopo, probabilmente...Buona giornata! Mirko

sabato 2 febbraio 2008

In un angolino...

Eccomi a 18 anni! Stavolta per davvero. Non c'è trucco, non c'è inganno. Ieri, alla cena, il buon Frank ha tirato fuori le foto della vacanza post-maturità. Minchia: ho stentato a riconoscermi. Strana, stranissima sensazione. Porca miseria. Già arrivati alle classiche considerazioni da giorno del compleanno? Che stia diventando prevedibile? Forse solo un po' più vecchio!

Visto che sorrisone qui di fianco? Assolutamente naturale. Nessuna espressione di circostanza. Ricordo esattamente il giorno in cui fu scattata. E' come se fossi lì. A Corfù, su una spiaggetta pietrosa e piena di gente. C'erano validi motivi per sprizzare gioia da tutti i pori. E come spesso accade in questi casi, erano (anche...soprattutto?) di natura sentimentale.

Ecco, anche per questo, ieri è scattata la botta 'nostalinconica' (un misto di nostalgico-malinconica). Son tornate a galla un sacco di sensazioni contrastanti. Un collage di ricordi. Un altro regalo ad hoc (piacevole, eh...non c'è ironia o sarcasmo), proprio attorno alla mezzanotte. Certe immagini (e non mi riferisco agli scatti 'materiali') sono un patrimonio da custodire. E anche certe persone. Da portare nel cuore, o anche solo in un angolino della mente.

Finalmente maggiorenne...


Ebbene si, comincio ad invecchiare, sul serio! Oggi è un quarto, o come mi ha scritto un amico, 1/8 di secolo. Io preferisco la mia di versione: oggi divento maggiorenne (ma con 7 anni di esperienza...dettagli!). E sono particolarmente contento che il calendario di quest'anno si presti ad una tre-giorni di 'celebrazioni'. Come per le rock-star (sono sempre esagerato, lo so!). Qui di fianco un brindisi d'eccezione con i miei (ormai rinominati) fratelli otrantini, ieri a mezzanotte. Stamattina, poi, pur senza sottrarmi ai miei consueti doveri (allenamento di rifinitura del sabato), ho trascorso un paio d'ore davvero gradevoli. Un'infornata di buone sensazioni ed emozioni. Ben vengano. Le considero il regalo più speciale che potessi ricevere. E mi auguro che possa continuare così anche domani, quando la rimpatriata dovrebbe essere completa! Ah, quasi dimenticavo...i primi auguri mattutini (genitori a parte), li ho ricevuti per radio. Ero in macchina, diretto al palazzetto, quando su RadioBari, i miei colleghi mi hanno davvero sorpreso! Mi sa che sto compleanno si spalmerà su quattro giorni: lunedì torno in redazione!!!

venerdì 1 febbraio 2008

Scosse d'assestamento...

Vediamo di prendere contatto con questa nuova dimensione. E' incredibile quanto sia abitudinario. Non amo perdere improvvisamente certi equilibri consolidati: siano rappresentati anche solo dal server di una piattaforma blog. Fatto sta che, dall'altra parte, le cose continuano a non funzionare. E, naturalmente, il mio desiderio di condividere emozioni, sensazioni, o anche solo grandi boiate, non può essere così fortemente vincolato. Mi tengo stretta, dunque, questa 'finestra'. Un davanzale dove sporgermi e stare anche solo a guardarmi un po' intorno. Fare due chiacchiere, se nello stato d'animo giusto, o anche solo 'partorire' un paio di pensieri molesti. Mi auguro, poi, di ritrovare tutti i compagni di viaggio che, sin qui, m'hanno accompagnato e, chissà, magari di trovarne anche di nuovi. Perchè in fondo, si sa, "due buoni compagni di viaggio non dovrebbero lasciarsi mai/ potranno scegliere imbarchi diversi, saranno sempre due marinai".