lunedì 24 marzo 2008

Proposta di lettura...prosegue/5

Prosegue il racconto (autobiografico?). Le altre puntate il 24 e 29 febbraio, 8 e 23 marzo (ora so linkare anch'io..thank you martj). Per la prima volta due uscite molto ravvicinate...l'influenza servirà pure a qualcosa!!!

Una selezione musicale accurata e il più possibile rispondente ai tuoi gusti. Riuscì ad infilarci anche Pino Daniele. Non poteva mancare, pur non essendo in cima alle tue preferenze. Ma incorniciava un momento importante. Uno dei nostri momenti. C’eravamo conosciuti da poco, quando da un suo concerto pensai di chiamarti. Aspettavo la canzone giusta. Volevo sorprenderti, ma non potevo rischiare che spegnessi il cellulare. E allora tanto valeva scoprire qualche carta. “Stasera telefono acceso e sempre a portata di orecchio. Potresti perdere un’occasione!”: ti scrissi con grande anticipo, lasciando un alone di mistero a protezione dei miei progetti. Nel frattempo, ero lì, pronto con il tuo numero a portata di tasto. Fremente e insofferente come non mai. Dovevo chiamarti e regalarti una dedica speciale. Mi lasciavo cullare da quelle note. Le mie note. Canzoni legate a molti momenti. La mia vita prima di te. E Dio solo sa, quanto desiderassi poter ricordare quella sera, come una delle nostre. La prima di una lunga serie. Tu, io e Pino Daniele. Uno strano terzetto. Ma che si sciolse in men che non si dica. Si, perché nonostante l’attesa e l’ansia crescente, la canzone – quella canzone – non arrivò mai. Che beffa. Non potevo e non volevo crederci. Come aveva potuto. Un tradimento in piena regola. Pino Daniele m’aveva tradito. E, peggio ancora, aveva scombinato ogni piano. Toccava metterci una pezza. Non foss’altro per il messaggio inviato nel primo pomeriggio. Tu, però, non sapevi del concerto. Mi sarei potuto inventare qualsiasi altra occasione speciale. Ma quale? E poi, in così poco tempo. Meglio non fare altri salti nel buio. Ti chiamai, a concerto finito.

“Non puoi neanche immaginare cos’è successo stasera”: t’investì subito di parole, senza neanche lasciarti il tempo di rispondere. Ho sempre adorato farlo. Ho sempre adorato lasciarti senza fiato.
“Cosa? Dimmi. E cos’è questa storia delle occasioni perse?”
“Sono appena stato tradito e, fortunatamente, tu non c’entri nulla”. Non stavamo ancora insieme, ma eri già mia. Non so neanche dirti da quanto.
“E da chi allora?”: sempre più incredula.
“Ero ad un concerto di Pino Daniele, fino ad un attimo fa. È stato lui. Volevo chiamarti per regalarti ‘Quanno chiove’, ma ha pensato bene di non suonarla. Ci credi? L’ho aspettata tutta la sera. Avrò consumato il cellulare, a furia di controllare che ci fosse il segnale e che il tuo numero fosse subito rintracciabile in memoria. E invece…”. Le mie parole scorrevano quasi senza sosta. Dall’altro capo, però, riuscivo ugualmente ad avvertire la tua emozione. Sorridevi imbarazzata e, nonostante ci conoscessimo da poco, la tua espressione, in quel momento, mi sembrava familiare.
“Sei dolcissimo, riesci sempre a lasciarmi senza parole”: mi dicesti, non senza tradire una certa timidezza. La stessa che continuo ad adorare ogni giorno di più.
“Voglio che sia così sempre. Ogni ora con me, dev’essere diversa da quella che l’ha preceduta e dalla successiva. Voglio riempirti la vita, perché, nel frattempo, tu, magari senza volerlo, hai già riempito la mia”.

Non so cosa avrei pagato per ripetere la stessa frase, guardandoti negli occhi. Purtroppo dovevo accontentarmi di intuire le tue sensazioni. Provare ad interpretare sospiri, sorrisi, frasi smozzicate. Ma la tua emozione non m’era certo sfuggita. Avevo colpito nel segno ed ero felice soprattutto perché finalmente avevano trovato espressione tutte le mie sensazioni. Di colpo, in un attimo e sorprendendo anche me, era venuto fuori il vero Mirko. Mi sentivo su di giri, oltremodo ispirato e per nulla pago di tutta quella dolcezza. Avevamo messo giù da un po’, t’avevo augurato la buona notte, ma in cuor mio speravo che fossi ancora rintracciabile. Provai a richiamarti dall’auto, non prima di aver preparato tutto a puntino. Acceso.
“Non sarà la stessa cosa, ma questa è per te”. E avvicinando il ricevitore alla cassa, lasciai partire il cd. Stavolta senza intoppi di sorta. “Ti voglio bene”.

[Continua. Forse!]

4 commenti:

SerialLicker ha detto...

eh, il dolce Mirko...
tieni duro, che aspetto il seguito

Mirko ha detto...

Dolce? Dici?

martj ha detto...

selezioni la parola e premi il pulsante con il mondo...se lo faccio io! ;-)
Ciao!!!

Mirko ha detto...

La prox volta ci proverò...