lunedì 11 gennaio 2010

Penna e calamaio...

Sarà deformazione professionale, praticità, abitudine, l'assoluta manegevolezza o la rapidità con cui è possibile scrivere/cancellare/riscrivere/ricancellare senza lasciar traccia, ma ormai non posso più fare a meno del pc per riprodurre su carta un pensiero, lasciare un segno, fosse anche la più grossa delle cazzate! Un po' mi fa paura. Non siamo ancora a livelli patologici, ma non voglio perdere l'ausilio della grafia e dei sempiterni penna e calamaio/taccuino. E poi i diari di viaggio fanno tanto scrittore inquieto e sempre alle prese con la sfuggevole ispirazione, da trattenere e stringere a sè, prima che sia troppo tardi! Dio volesse...

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